Lettera di Padre Messori Roncaglia, cappellano della base atlantica al Rettore del Collegio Antoniano di Padova sul servizio religioso e l'assistenza spirituale per il personale della base
Il mio viaggio per venire qui, in complesso è andato bene ed è stato abbastanza interessante. Prima d'intraprenderlo potei celebrare la S. Messa (l'ultima che dicevo in Italia) sull'altare dei SS. Pietro e Paolo in S. Pietro e voi potete facilmente comprendere con quanta commozione. Il mattino prima avevo celebrato nell'altare posto nella stanza ove S. Ignazio ha scritto le Costituzioni della Compagnia, alla quale affidava il doppio compito della propria santificazione e di quella degli altri "inquavis mundi plaga..." La sera del 6 ho iniziato il viaggio, transitando per il Brennero, tra la neve, il 7 mattina: un ultimo nostalgico sguardo alla nostra terra d' incanto che non ha uguali in nessun'altra parte (di quelle almeno che io ho visitato). Alle 14 arrivo a Monaco dove ho celebrato la S. Messa nella nostra Residenza; poi visita ai principali punti della città, tra i quali la Piazza degli Eroi.
Le mie impressioni non sono traducibili per scritto... Alla sera, seconda tappa sino a Colonia, ove, all'arrivo verso le 9 celebro la S. Messa nel famoso Duomo: è la Festa dell'Immacolata e voi potrete facilmente pensare come vi sia stato unito riandando la grande cerimonia che contemporaneamente, ormai tanto lontano, avveniva al Pensionato: ho raccomandato alla Madonna tutti i Congregati e i nuovi Consigli. Visito a Colonia con particolare emozione, il luogo ove un temo risiedeva il Convento dei Domenicani: qui era maestro S. Alberto Magno e faceva i primi passi nello studio sacro S. Tommaso d'Aquino. A sera, terza tappa sino a Parigi attraversando il Belgio: per quanto lo ha permesso la notte lunare si sono potute vedere tracce della guerra che è stata veramente distruggitrice. Si arriva a Parigi al mattino per tempo e mi reco a celebrare la Messa nella insigne Chiesa a Notre Dame des Victoires: fatidico per un Cappellano Militare!! ma di quali vittorie dello spirito ho parlato con la Madonna!! Non so se le mie impressioni su Parigi e sulle condizioni della Francia in generale potrebbero resistere al vaglio della censura, e perciò le riserbo anch'esse a voce; vi dirò soltanto che ovunque si incontra lo sfacelo di una nazione stravinta. Rivedo Parigi dopo tre anni, da quando vi fui per l'Esposizione Internazionale del 1937: quale spaventosa mutazione!.! Nonostante tutto i Francesi hanno ancora tanto orgoglio verso noi Italiani da disprezzarci con tutta l'anima e da preferire a noi, di gran lunga, i Tedeschi. Non ci possono tollerare e ce lo dimostrano in tutti i modi sino a beffarsi, essi, dell'andamento della nostra guerra!! Quant'è triste e penoso questo stato di cose che allontana gli animi di popoli che la Provvidenza avrebbe voluto particola ente vicini! è ancora più stridente, in queste feste natalizie, la profanazione che l'umanità ha fatto del messaggio di amore, di Cristo Gesù"... La sera riparto da Parigi per l'ultima tappa del mio viaggio e posso, la mattina, celebrare la S. Messa nella più vicina Residenza di Padri Gesuiti, che provvidenzialmente non dista tanto dalla nostra Base. Mi è stato offerta fraterna ospitalità; ma non mi è stato possibile dì accettarla perchè troppo discosta, dal centro delle mie attività. Vi vado per i bisogni dell'anima mia, e per preziose informazioni, trovandovi sempre squisita cordialità, pur sotto la tristezza di chi assiste a sì penose condizioni della propria terra.
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