lunedì 27 marzo 2023

Censura

 La Regia Marina per tutta la durata del conflitto usufruì della propria organizzazione postale. A bordo di ogni nave, come in un secondo tempo presso i gruppi sommergibili, funzionava un vero e proprio ufficio postale collegato con l'Ufficio Postale Centrale costituito presso il ministero della Marina di Roma.

Questi uffici erano forniti di bollo metallico tondo a data variabile (tipo Guller) recante o il nominativo della nave o il numero del Gruppo Sommergibili. Le disposizioni postali emanate nell'imminenza del conflitto  durante tutta la durata di esso furono le seguenti:

Le speciali cartoline o biglietti postali istituite per le sole Forze Armate, se inoltrate per via ordinaria, usufruivano della franchigia. Se l'inoltro avveniva per via aerea, espresso o raccomandata, si dovevano aggiungere i francobolli a conguaglio della differenza di tariffa. La corrispondenza non regolamentare diretta a civili doveva essere affrancata secondo la tariffa interna mentre se diretta a militari usufruiva della tariffa ridotta. Ossia se lettera semplice centesimi 25, se biglietto da visita aperto centesimi 20, cartolina illustrata centesimi 10. Spesso la corrispondenza per la mancanza di tutti i valori viaggiava con affrancature in eccesso o in difetto e, qualche volta, con la scrittura "Zona sprovvista di francobolli" nel qual caso veniva applicato un bollo di tariffa speciale che favoriva il destinatario a pagare il solo porto senza la soprattassa.

Per ciò che riguarda il presente studio la posta in partenza dalla base veniva bollata a terra dall'ufficio postale dove funzionava anche la censura mentre la posta destinata alla base era censurata presso l'analogo ufficio del Ministero della Marina dove tutta la posta diretta ai marinai veniva convogliata. I timbri di censura della base erano di due tipi: metallici a doppio cerchio - con al centro un numero - e rettangolari.

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