Da un ritaglio di un giornale non identificato:
A Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, vive un nostro lettore, l'amico Ignazio Pino Todaro. Cognome illustre, penserà qualcuno. E avrebbe ragione. Infatti, il nostro è nipote di Bruno Salvatore. Todaro, il leggendario Comandante del CAPPELLINI che, con le sue imprese in Atlantico, destò tanta ammirazione nel nemico per il suo cavalleresco comportamento verso gli equipaggi delle navi rimaste vittime dei siluri del suo sommergibile. L'episodio dell'affondamento del mercantile KABALO e dell'aiuto prestato da Todaro ai suoi naufraghi è rimasto negli annali della guerra navale. "Molti dei miei ricordi di ragazzo - scrive Ignazio Pino— si riferiscono agli ultimi mesi che il Comandante Bruno Salvatore trascorse qui a Palma, di Montechiaro, dopo essere stato trasferito tra Pantelleria e Porto Empedocle sugli MTSM, con i quali svolse operazioni militari contro i porti di africani di Bona e Bizerta. Tali operazioni gli permisero di stare a contatto con i parenti dell'agrigentino e di stringere rapporti di amicizia intensa con alcuni di loro, in special modo con mio padre Rosario Todaro, che allora era il Comandante dei Vigili Urbani del comune di Palma di Montechiaro. Nei giorni in cui era libero dal servizio, il Comandante Bruno Salvatore veniva invitato a casa mia e passava parecchie ore all'Ufficio Comando in compagnia di mio padre, che lo amava e lo stimava come un fratello". Ecco come il nostro amico siciliano ricorda l'ultimo incontro con questo straordinario personaggio della nostra Marina, la cui figura, a tanti anni dalla sua tragica scomparsa, è ancora oggi circondata da un alone di leggenda.
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