OTTOBRE
1. X E il bersaglio pare finalmente giunto. Alle 11.19 l'ufficiale di guardia in plancia fa echeggiare il sobbalzante grido: "Comandante in plancia!"Dopo pochi istanti alle macchine discende un ordine: "Pari avanti tutta!" Ci siamo.... si vede all'orizzonte un denso nuvolo di fumo: la sagoma di un piroscafo da carico di medio tonnellaggio. L'inseguimento in superficie si fa serrato; pare che il sommergibile abbia ricevuto una scudisciata che l'abbia risvegliato dal suo torpore e, impennatosi, si sia poi slanciato all'inseguimento. Si resta in superficie sino verso le 14; poi ci si immerge. Occorre portarsi così, sin sotto il piroscafo, per non farsi avvistare; si è relativamente vicini alla costa e una comunicazione di soccorso potrebbe facilmente causare una noiosa caccia per noi. La manovra in immersione è condotta con precisione e abilità e ci si avvicina sempre più alla preda. Sarà, dunque, il primo colpo fortunato? il primo bocconcino saporito?.
Il Comandante, che osserva al periscopio , comunica che siamo già molto sotto; ancora ima manovra per accostare, bisogna assicurarsi che non sia neutrale...
Si alza, per l'ennesima volta, il periscopio e la voce del Comandante, con un tono freddo e quasi ironico, pronuncia queste parole che gli sono manifestate dal luminoso occhio allungato: "MAR CARIBE - ESPANA"! Come il bambino che, dopo di aver lavorato di astuzia, di vigilanza, di acrobazia, per riuscire ad agguantare una grossa pesca che sta sul mobile, accorgendosi, al tocco, che è finta, ridiscende mogio e sconcertato dalla improvvisata impalcatura, costruita con tanta arte di equilibrio, sulla quale era salito, così il nostro sommergibile, mogio e avvilito, se ne ritorna sui propri passi augurando in cuor suo ogni bene al "Mai- Caribe". Stazzava 6.000 BRT.