13. XI Quest'oggi abbiamo avuto il mare e il vento più rabbiosi di tutta la missione. Un cielo dal colore di piombo, mare da tutte le parti, onde altissime e spaventose, voragini profonde, raffiche di pioggia e di grandine. A basso s'imbarca acqua a tonnellate ed è una danza deliziosa! l'equilibrio è veramente instabile!! Il battello da prova di essere quanto mai marino: si arrampica, precipita, si scosta, risale, scrolla di dosso le ondate e rimerge allegro. Bravo, vecchio Archimede ! ! Ma, in compenso, non può dare prove di grandi velocità. Non è possibile camminare a due motori; e anche il solo in moto non può realizzare più di 4 nodi, circa, all'ora. Ci si immerge alle 19.35, dopo cinque ore veramente di difficile navigazione. Sott'acqua arriviamo a sentire il mare sino a 80 metri! Sovvengono le affermazioni, sicurissime, dei trattali idraulici che assicurano non sentirsi alcun mare, per quanto furioso, al disotto dei 25 - 30 metri.... Questa sera a prora, con grande successo, è stato proiettato il "Purgatorio" di Dante. Non si sarebbe detto che si era a bordo di un sommergibile che stava facendo la traversata della Guascogna sotto la vigilantissima sorveglianza nemica!!
giovedì 10 giugno 2010
Diario di padre Messori 15
mercoledì 9 giugno 2010
Diario di padre Messori 14
1.4. XI Mentre continua fuori un mare molto agitato, che raggiunge a periodi forza 5 e non lascia mancare frequenti incappellate d'acqua che costringono a una continuata manutenzione dei quadri elettrici, avvengono, all'interno, cari episodi. L'I sera, vigilia dei Morti, a prora e a poppa si prega, recitandosi il Rosario, per i Compagni caduti combattendo; per i nostri compagni, qui in Atlantico, in modo speciale; per tutti i Defunti nostri. E il mattino seguente, nella piccola cappella di bordo sono celebrate le tre Messe per i Defunti, cui partecipano la gente prima o dopo di aver fatto il proprio turno di guardia. Una dolce unione di spirito stringe così questi uomini, in navigazione di guerra, agli affetti e alle persone più care.
Il giorno 3 intercettiamo e decifriamo un telegramma indirizzato al BG , per lungo tempo nostro vicino di operazione, nel quale è comunicato al Comandante Corsi la sua promozione a Capitano di Fregata: e ce ne rallegriamo. Il quattro sera, si vuole ricordare il giorno della vittoria e ci sono, inoltre, due Carli da festeggiare, il cuoco imbandisce un dolce, che per essere congegnato a bordo, è stato trovato saporoso e appetitoso. Decisamente, a bordo, le esigenze sono poprio minime !
5. 8. XI II mare anche oggi, 5, è furioso; anzi ha raggiunto il massimo della forza che abbiamo mai incontrato in questa zona (6). Tra i lavacri, cui ha sottoposto di frequente la plancia, uno ce n'è stato particolarmente violento che ha messo a mal partito gli ufficiali e la guardia in plancia, compreso il Comandante: come gocciolavano, poverini, quando sono scesi per cambiarsi!!
Il 6 segna una diminuzione nella forza del mare. Ma, in compenso, si nota una lieve perdita di nafta: e allora si procede a un ulteriore travaso dal bottazzo di sinistra. E tutto torna normale.
Sabato 7, alle 21, un avvenimento di singolare emozione. Si avvista, dopo 54 giorni, il primo segno di terra! E' il faro di Punta Pargo dell'isola di Madera: siamo ancora distanti circa 28 miglia. Ma il faro è visibile per la sua considerevole altezza sul mare: 185 metri. Più tardi vogliamo gustarci "una notte a Madera" e di fatto, sulla mezzanotte, possiamo scorgere chiaramente tutta la sagoma dell'isola, quasi la groppa di un immenso cetaceo; e in un angolo un chiarore diffuso: le luci della città capitale, Funchal. Alle quattro del mattino (è già domenica 8) si riceve da Bx un graditissimo dispaccio: "Per Comanante Saccardo. Vi è stata concessa la Croce di Ferro di 2Aclasse. Vive congratulazioni". E a bordo, nella notte profonda, una spontanea cara festa al siluratore dei transatlantici. La Messa di questa domenica è celebrata nella Camera di lancio addietro: anche questo locale doveva avere tanto onore. Il mare è più calmo e permette il cammino a due motori, a 240 giri.
9. 10 XI Dopo la regolare immersione per la manutenzione dei siluri, durante due ore, riceviamo un telegramma di Bx, diretto a noi e al BG. Una sorpresa, non sommamente gradita! La navigazione occulta dovrà essere iniziata prima del posto solito e si dovrà seguire una rotta più a ovest. E ci si domanda la data approssimativa del rientro. Alla compilazione della risposta, si interpone una lieve avaria: il timone orizzontale non funziona. Messo in moto gli elettrici, si tenta una celere riparazione; ma la notte sopravanza e non la si può condurre a termine. Per maggior sicurezza ci si immerge: sono le 21. Alle 8.15 del 10 si riemerge e dopo due ore e mezzo di intenso e intelligente lavoro, fatto con entusiasmo dai nostri uomini, la riparazione è compiuta ridonando il perfetto movimento ai timoni. Alle 10.45 si riprende l'andatura a 2 motori a 240 giri. Intanto, dopo molti calcoli e controcalcoli, si crede di poter fissare il giorno del ritorno e si telegrafa a Bx, dopo data la posizione, "arrivo previsto giorno 17". Facit Deus! Proprio qui in mare si sperimenta come il futuro, anche il più prossimo, sfugga a ogni nostro calcolo.
Diario di padre Messori 13
31. X La navigazione del ritorno incomincia con un mare abbastanza agitato e di prora; anche il vento ha una considerevole velocità. Ma la giornata di quest'oggi è caratterizzata da una simpatica e lieta notizia. Roma, tramite Betasom, comunica al Capitano G.N. Firrao, nostro Direttore di Macchina, la nascita della sua primogenita lietamente avvenuta il 23 corrente, e invia i più cordiali rallegramenti. Naturalmente a bordo è festa e l'affettuosa partecipazione della gente alla letizia del loro Direttore gli fa sentire un po' meno la mestizia della lontananza. Intanto s'improvvisa (con una camicia bianca di rayon) un sontuoso "nastro bianco" che è offerto al nuovo padre e che ornerà, al rientro, il nostro sommergibile.
Diario di padre Messori 12
20. 29 X L'incontro che Dante ha con Manfredi di Svevia, nell'Antipurgatorio e la narrazione che questi gli fa dei suoi ultimi istanti di vita nel campo della battaglia di Benevento, talmente interessano il Poeta che passano più di tre ore senza ch'egli se ne accorga. Ed egli esprime questo fatto con un verso, degno di essere annoverato tra i suoi più belli, non soltanto per il concetto ma anche e soprattto per la musicalità del ritmo.
'"Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede"
Decisamente però, questo fuggire inosservato del trempo, è tutto e solo in proporzione alla giocondità e interesse degli avvenimenti che si svolgono durante esso. Che se triste, penosa o grave èia storia dei fatti che si susseguono, il tempo pare interminabile.
Ebbene,vogliamo esser proprio sinceri? è questo, in considerevole dose, lo stato d'animo che regna a bordo. Vi contribuisce anche, considerevolmente, lo stato uggioso del maltempo che perdura, con cattiva visibilità, con frequenti piovaschi e nessun avvistamento. Se si eccettuano alcune manutenzioni ordinarie o lievissime riparazioni, tutto si succede con snervante e accasciante monotonia. La missione lunga, così come si fa in Atlantico, è senza dubbio molto pesante e la gente dell'equipaggio sente con stanchezza questa fatica. Ma, fra tutti, c'è chi a bordo è più stanco né riesce a nascondere e a serbare per sé questo senso di depressione; e sono quelli che si trovano imbarcati sui smg. già da molto tempo, cioè da diversi anni. Ci sono ancora, e non pochi, sui smgg gente che ci si è trovata sopra da prima della guerra e non ne è ancora scesa. Essi hanno senza dubbio il grande vantaggio di conoscere assai bene il battello: c'è chi l'ha preso sullo scalo! Ma i lunghissimi mesi di guerra, con tutti i loro disagi, hanno logorato troppo il fisico di questa gente e tale logorio si ripercuote fatalmente anche sul morale. Non è che, a un certo momento, siano presi dalla paura; non è neppure che non vogliano più navigare. E' che non ce la fanno più! E manca loro anche quella certa dose di entusiasmo che, se non è indispensabile, è molto vantaggiosa; specialmente per il contatto che essi hanno con gli elementi nuovi imbarcati a bordo. Questi che, se pure inconsapevolmente, guardano ai più anziani come a maestri, non ne riportano certo vantaggio dalle aperte dichiarazioni di stanchezza che sentono spesso fare da loro e da una certa noncuranza di ciò che in una missione dovrebbe pure interessare al sommo: l'affondamento delle unità nemiche. Ormai, quello che importa è di tornare alla base, sia pure anche senza nessuna bandierina al periscopio. Anche per questa ragione, d'indole tutt'affatto morale, è davvero da realizzarsi con tenace applicazione quello che è il "cambio del personale" che fa direttamente e in primo piano la guerra.
Sabato 24 il Com.te comunica a Bx la visibilità cattiva, i forti piovaschi, il nessun avvistamento che perdurano nella zona sinora assegnata. A sera Betasom comunica a noi e alBG di cambiare ancora zona d'operazione e ce la addita tra il cp 8° e 10° e X 18° e 19°. Dirigiamo subito la rotta verso la nuova posizione dove troviamo finalmente un po' di tempo migliore, quantunque spiri sempre un vento considerevole da NE; siamo, del resto, nella zona degli Alisei.
Tra le numerose e.... noiose comunicazioni di piroscafi neutrali che si debbono lasciar passare immuni in caso di incontro, ce ne vengono annunciati quattro cui, invece, pensiamo con un senso di commozione. Sono il "Vulcania"'ù" Saturnia" il "Duilio" e il "Giulio Osare "diretti in A.O. per imbarcare donne e giovani italiani che debbono lasciare quella terra. E .... per quanto tempo dovranno essere assenti? Anche YAH stava sulle coste dell'A.O., anchel'A// è partito di là; ma non per fuggire e per restare inerte....
L'avvistamento di due fusti di benzina insieme legati e recanti l'asta ripiegata di una bandiera che galleggia in acqua, danno occasione di allenare le nostre mitragliere e i nostri tiratori che provano gusto a colpire il bersaglio: del resto innocuo e molto tranquillo. Dopo qualche colpo, si allaga e affonda! Ma non aggiungeremo, per questo, un'altra bandierina al nostro periscopio.
martedì 8 giugno 2010
Diario di padre Messori 11
12. 18. X Questa settimana è caratterizzata da un insistente maltempo veramente uggioso. Il mare (monta), generalmente, troppo agitato, aggirandosi su forza 3 - 4; ma mentre fuori ci sono spesso piovaschi che rinfrescano l'aria, all'interno perdura un caldo snervante. Le condizioni di vita si fanno abbastanza pesanti e neppure la notte da sollievo, perché si dorme, presto, in una bagno di sudore. Fogge e abbigliamenti stranissimi sono sfoggiati dalla gente di bordo e il compilatore di questo giornale si sente prudere ad esprimere a questo punto una sua impressione in materia.
Questa gente che vive a bordo sia pure in condizioni penosamente disagiate e le più inadatte per una certa pulizia e decoro esterno, non si lascia forse abbandonare al disordine di abbigliamento e alla sporcizia con troppa inerzia? A vederli a bordo, non ce n'è uno che sia vestito, o meglio, coperto, in modo uguale a un altro. Chi va a torso nudo, chi porta maglietta bianca, chi colorata, chi stracciata e sozza; chi ha pan tal ondili di tela, chi mutande, chi braghe con relativi strappi. E le calzature? generalmente sono scarpacce vecchie senza legacci, o, al più, con legacci di spago grezzo; chi porta sandali di legno; chi pantofolette da donzella. Ce n'è, insomma, per tutti gusti.... Ora, questo che potrebb'essere caratteristico e, se si vuole, folkloristico su una nave da preda corsara; o al più su una vecchia caravella di un armatore tirchio (stavo per scrivere genovese); non fa certo buona impressione su una nave da guerra, quale è pur sempre un sommergibile, anche se infelicemente e insufficientemente attrezzato. Si deve giudicare quest'andamento di cose irrimediabile? Il compilatore di questo giornale, non lo crede. Egli attribuisce questo disordine orribile a un fattore dolorosamente fondamentale: che è il poco senso spontaneo di pulizia e ordine della gente italiana, in genere. Ma questo difetto, appunto perché tale deve essere arginato e corretto, anche in tempo di guerra e servirebbe a formare il carattere e la coscienza di una maggiore dignità. Dipende inoltre, tale disordine, dalla mancanza di vestiario uniforme che la gente sperimenta soprarutto per le tenute delle zone calde e per le calzature. E perché non si potrebbe provvedere i nostri equipaggi di smgg anche di tali capi di vestiario, imponendo uniformità di abbigliamento e controllandone la pulizia? Mentre il nostro battello stava a La Pallice, nella sua permanenza forzata, si sono udite giovani donne francesi commentare apertamente: "Ecco, sono giunti quei cenciosi degli'Italiani!" Giudizio esattissimo a vedere le più strane fogge della nostra gente.... Durante la settimana Bx ci fa spostare verso Est assetandoci una nuova zona di operazione: siamo sempre vicini alla zona del BG. La domenica, il 18, la Messa è celebrata nella Camera Lancio Avanti: pare che un alito di sopranaturale aureoli 1'"ardita prova" additandole le rotte della vittoria e della gloria.
Diario di padre Messori 10
11. X Oggi, domenica alle 10.45 è celebrata la Messa in quadrato Ufficiali presenti il Comandante, alcuni Uff. e quella parte dell'equipaggio che è libera dalla guardia. C'è in tutti una segreta preghiera di riconoscenza a Dio che ha protetto le vicende della nostra brillante azione di guerra. Nel tardo pomeriggio si avvista un sommergibile che, attraverso i segnali di riconoscimento convenuti, si fa riconoscere per alleato. Si accosta e ci si scambiano saluti augurali. E' simpatico e commovente un tale incontro per mare; e nel lasciarci ciascuno sente che porta con sé un proprio destino: quale? reciprocamente ce lo auguriamo di letizia e di gloria. A sera, prima della consueta recita della preghiera del Marinaio, il Cappellano da lettura, al microfono della plancia, di quella parte dell'odierno bollettino di guerra che riferisce la doppia brillante azione del nostro battello: l'Oronsay affondato e il Nea Hellas "gravemente danneggiato". Si alza il grido augurale: "Per il nostro Comandante, eja, eja, eja" e da tutti i petti è risposto un potente e commosso "alala"! E' questo un segno spontaneo della riconoscente ammirazione dell'Equipaggio verso il suo Capo.
Verso notte si decifra questo telegramma, assai festeggiato: "Per AH da Roma. Mitt. Bx. Trasmetto seguente telegramma: Per Com.te Saccardo. Tua prima missione in comando s'inizia bene. Continua. Bravissimo. Legnani"Roma ha parlato...
Diario di padre Messori 9
10. X E' già passata la mezzanotte, si fa un'accostata per portarsi nella miglior posizione di lancio e alle 00.14 viene dato il "fuori!" all'ultimo siluro di prora apprestato, l'I. Tutti si è in ascolto. Ma non si ode alcuna esplosione. La distanza e l'oscurità hanno ostacolato il lancio. Si da ordine di apprestare tutti i siluri di poppa. E mentre si svolge questo febbrile lavoro, si continua, intensificandolo, l'inseguimento. Si domanda al battello un supremo sforzo, proprio come fa un fantino, al termine di una corsa, con ilsuo cavallo nella speranza di portarlo dal secondo al primo posto. I motori girano a 330 giri. Ma la nostra velocità resta decisamente inferiore a quella del piroscafo. Così alle 2.10 il Comandante decide di rinunciare all'inseguimento, dato anche che ci si era portati abbastanza sotto costa e che il transatlantico non aveva interrotto di chiamare aiuto. Si lascia a malincuore questa caccia e ci si domanda che fine avrà fatto il "Nea Hellas"? Avrà durato a camminare sempre a sì forte andatura? O il suo sforzo disperato non gli sarà costato inesorabilmente la vita producendo, a lungo andare, fatali avarie? Non lo possiamo sapere con precisione e ci resta la sola speranza che a terra riescano a sapere qualche interessante notizia in riguardo dal servizio di spionaggio. Frattanto a noi non resta che trasmettere subito un telegramma di avvistamento a Betasom. Più tardi si comunicano anche le azioni svolte durante la giornata di ieri e questa notte. In base a queste comunicazioni Bx comunica a tutti i smgg. in zona nuovi quadratini di agguato, e conclude il suo telegramma con questo simpatico riconoscimento. "Smg. AH bravo!" E' il primo attestato di lode da parte dei nostri Comandi Superiori.