mercoledì 9 giugno 2010

Diario di padre Messori 13

30. X Dopo ventiquattro giorni di agguato (sembrava che VAH dovesse farne si e nodieci...) a sera il Comandante invia a Betasom il telegramma di rientro per limiti di autonomia. La nostra posizione è 12° 8' A. 20° 15'. E tranquillo e sereno, volta la prora a nord, il battello incomincia la sua monotona marcia di rientro: un motore, al minimo!

31. X La navigazione del ritorno incomincia con un mare abbastanza agitato e di prora; anche il vento ha una considerevole velocità. Ma la giornata di quest'oggi è caratterizzata da una simpatica e lieta notizia. Roma, tramite Betasom, comunica al Capitano G.N. Firrao, nostro Direttore di Macchina, la nascita della sua primogenita lietamente avvenuta il 23 corrente, e invia i più cordiali rallegramenti. Naturalmente a bordo è festa e l'affettuosa partecipazione della gente alla letizia del loro Direttore gli fa sentire un po' meno la mestizia della lontananza. Intanto s'improvvisa (con una camicia bianca di rayon) un sontuoso "nastro bianco" che è offerto al nuovo padre e che ornerà, al rientro, il nostro sommergibile.

Diario di padre Messori 12

19.X La giornata di oggi ha avuto un leggero movimento che l'ha resa un po' diversa dalle altre: l'avvistamento di due aerei, l'uno a breve distanza dall'altro. Il primo alle 13.55. Avvistato a circa 5.000 metri, l'ufficiale di guardia in plancia fischia la rapida . Verso le 14.30 si riemerge; ma, non ancora finito l'esaurimento, se ne avvista un altro, o, forse, il precedente, rimasto in zona. Nuova rapida che ci tiene sott'acqua sino verso le 21.30. Betasom, prima di notte, ci comunica una nuova zona dì operazione spostandoci verso NW, e con noi sposta pure il BG. Apprendiamo da una stazione radio spagnola che al C.te Grossi è stata concessa la medaglia d'oro con una brillante motivazione riferentesi all'affondamento del Maryland. La notizia ci rallegra. E' la terza medaglia d'oro atlantica; la prima a un vivente.

20. 29 X L'incontro che Dante ha con Manfredi di Svevia, nell'Antipurgatorio e la narrazione che questi gli fa dei suoi ultimi istanti di vita nel campo della battaglia di Benevento, talmente interessano il Poeta che passano più di tre ore senza ch'egli se ne accorga. Ed egli esprime questo fatto con un verso, degno di essere annoverato tra i suoi più belli, non soltanto per il concetto ma anche e soprattto per la musicalità del ritmo.

'"Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede"

Decisamente però, questo fuggire inosservato del trempo, è tutto e solo in proporzione alla giocondità e interesse degli avvenimenti che si svolgono durante esso. Che se triste, penosa o grave èia storia dei fatti che si susseguono, il tempo pare interminabile.

Ebbene,vogliamo esser proprio sinceri? è questo, in considerevole dose, lo stato d'animo che regna a bordo. Vi contribuisce anche, considerevolmente, lo stato uggioso del maltempo che perdura, con cattiva visibilità, con frequenti piovaschi e nessun avvistamento. Se si eccettuano alcune manutenzioni ordinarie o lievissime riparazioni, tutto si succede con snervante e accasciante monotonia. La missione lunga, così come si fa in Atlantico, è senza dubbio molto pesante e la gente dell'equipaggio sente con stanchezza questa fatica. Ma, fra tutti, c'è chi a bordo è più stanco né riesce a nascondere e a serbare per sé questo senso di depressione; e sono quelli che si trovano imbarcati sui smg. già da molto tempo, cioè da diversi anni. Ci sono ancora, e non pochi, sui smgg gente che ci si è trovata sopra da prima della guerra e non ne è ancora scesa. Essi hanno senza dubbio il grande vantaggio di conoscere assai bene il battello: c'è chi l'ha preso sullo scalo! Ma i lunghissimi mesi di guerra, con tutti i loro disagi, hanno logorato troppo il fisico di questa gente e tale logorio si ripercuote fatalmente anche sul morale. Non è che, a un certo momento, siano presi dalla paura; non è neppure che non vogliano più navigare. E' che non ce la fanno più! E manca loro anche quella certa dose di entusiasmo che, se non è indispensabile, è molto vantaggiosa; specialmente per il contatto che essi hanno con gli elementi nuovi imbarcati a bordo. Questi che, se pure inconsapevolmente, guardano ai più anziani come a maestri, non ne riportano certo vantaggio dalle aperte dichiarazioni di stanchezza che sentono spesso fare da loro e da una certa noncuranza di ciò che in una missione dovrebbe pure interessare al sommo: l'affondamento delle unità nemiche. Ormai, quello che importa è di tornare alla base, sia pure anche senza nessuna bandierina al periscopio. Anche per questa ragione, d'indole tutt'affatto morale, è davvero da realizzarsi con tenace applicazione quello che è il "cambio del personale" che fa direttamente e in primo piano la guerra.

Sabato 24 il Com.te comunica a Bx la visibilità cattiva, i forti piovaschi, il nessun avvistamento che perdurano nella zona sinora assegnata. A sera Betasom comunica a noi e alBG di cambiare ancora zona d'operazione e ce la addita tra il cp 8° e 10° e X 18° e 19°. Dirigiamo subito la rotta verso la nuova posizione dove troviamo finalmente un po' di tempo migliore, quantunque spiri sempre un vento considerevole da NE; siamo, del resto, nella zona degli Alisei.

Tra le numerose e.... noiose comunicazioni di piroscafi neutrali che si debbono lasciar passare immuni in caso di incontro, ce ne vengono annunciati quattro cui, invece, pensiamo con un senso di commozione. Sono il "Vulcania"'ù" Saturnia" il "Duilio" e il "Giulio Osare "diretti in A.O. per imbarcare donne e giovani italiani che debbono lasciare quella terra. E .... per quanto tempo dovranno essere assenti? Anche YAH stava sulle coste dell'A.O., anchel'A// è partito di là; ma non per fuggire e per restare inerte....

L'avvistamento di due fusti di benzina insieme legati e recanti l'asta ripiegata di una bandiera che galleggia in acqua, danno occasione di allenare le nostre mitragliere e i nostri tiratori che provano gusto a colpire il bersaglio: del resto innocuo e molto tranquillo. Dopo qualche colpo, si allaga e affonda! Ma non aggiungeremo, per questo, un'altra bandierina al nostro periscopio.

martedì 8 giugno 2010

Diario di padre Messori 11

12. 18. X Questa settimana è caratterizzata da un insistente maltempo veramente uggioso. Il mare (monta), generalmente, troppo agitato, aggirandosi su forza 3 - 4; ma mentre fuori ci sono spesso piovaschi che rinfrescano l'aria, all'interno perdura un caldo snervante. Le condizioni di vita si fanno abbastanza pesanti e neppure la notte da sollievo, perché si dorme, presto, in una bagno di sudore. Fogge e abbigliamenti stranissimi sono sfoggiati dalla gente di bordo e il compilatore di questo giornale si sente prudere ad esprimere a questo punto una sua impressione in materia.

Questa gente che vive a bordo sia pure in condizioni penosamente disagiate e le più inadatte per una certa pulizia e decoro esterno, non si lascia forse abbandonare al disordine di abbigliamento e alla sporcizia con troppa inerzia? A vederli a bordo, non ce n'è uno che sia vestito, o meglio, coperto, in modo uguale a un altro. Chi va a torso nudo, chi porta maglietta bianca, chi colorata, chi stracciata e sozza; chi ha pan tal ondili di tela, chi mutande, chi braghe con relativi strappi. E le calzature? generalmente sono scarpacce vecchie senza legacci, o, al più, con legacci di spago grezzo; chi porta sandali di legno; chi pantofolette da donzella. Ce n'è, insomma, per tutti gusti.... Ora, questo che potrebb'essere caratteristico e, se si vuole, folkloristico su una nave da preda corsara; o al più su una vecchia caravella di un armatore tirchio (stavo per scrivere genovese); non fa certo buona impressione su una nave da guerra, quale è pur sempre un sommergibile, anche se infelicemente e insufficientemente attrezzato. Si deve giudicare quest'andamento di cose irrimediabile? Il compilatore di questo giornale, non lo crede. Egli attribuisce questo disordine orribile a un fattore dolorosamente fondamentale: che è il poco senso spontaneo di pulizia e ordine della gente italiana, in genere. Ma questo difetto, appunto perché tale deve essere arginato e corretto, anche in tempo di guerra e servirebbe a formare il carattere e la coscienza di una maggiore dignità. Dipende inoltre, tale disordine, dalla mancanza di vestiario uniforme che la gente sperimenta soprarutto per le tenute delle zone calde e per le calzature. E perché non si potrebbe provvedere i nostri equipaggi di smgg anche di tali capi di vestiario, imponendo uniformità di abbigliamento e controllandone la pulizia? Mentre il nostro battello stava a La Pallice, nella sua permanenza forzata, si sono udite giovani donne francesi commentare apertamente: "Ecco, sono giunti quei cenciosi degli'Italiani!" Giudizio esattissimo a vedere le più strane fogge della nostra gente.... Durante la settimana Bx ci fa spostare verso Est assetandoci una nuova zona di operazione: siamo sempre vicini alla zona del BG. La domenica, il 18, la Messa è celebrata nella Camera Lancio Avanti: pare che un alito di sopranaturale aureoli 1'"ardita prova" additandole le rotte della vittoria e della gloria.

Diario di padre Messori 10

11. X Oggi, domenica alle 10.45 è celebrata la Messa in quadrato Ufficiali presenti il Comandante, alcuni Uff. e quella parte dell'equipaggio che è libera dalla guardia. C'è in tutti una segreta preghiera di riconoscenza a Dio che ha protetto le vicende della nostra brillante azione di guerra. Nel tardo pomeriggio si avvista un sommergibile che, attraverso i segnali di riconoscimento convenuti, si fa riconoscere per alleato. Si accosta e ci si scambiano saluti augurali. E' simpatico e commovente un tale incontro per mare; e nel lasciarci ciascuno sente che porta con sé un proprio destino: quale? reciprocamente ce lo auguriamo di letizia e di gloria. A sera, prima della consueta recita della preghiera del Marinaio, il Cappellano da lettura, al microfono della plancia, di quella parte dell'odierno bollettino di guerra che riferisce la doppia brillante azione del nostro battello: l'Oronsay affondato e il Nea Hellas "gravemente danneggiato". Si alza il grido augurale: "Per il nostro Comandante, eja, eja, eja" e da tutti i petti è risposto un potente e commosso "alala"! E' questo un segno spontaneo della riconoscente ammirazione dell'Equipaggio verso il suo Capo.

Verso notte si decifra questo telegramma, assai festeggiato: "Per AH da Roma. Mitt. Bx. Trasmetto seguente telegramma: Per Com.te Saccardo. Tua prima missione in comando s'inizia bene. Continua. Bravissimo. Legnani"Roma ha parlato...

Diario di padre Messori 9

10. X E' già passata la mezzanotte, si fa un'accostata per portarsi nella miglior posizione di lancio e alle 00.14 viene dato il "fuori!" all'ultimo siluro di prora apprestato, l'I. Tutti si è in ascolto. Ma non si ode alcuna esplosione. La distanza e l'oscurità hanno ostacolato il lancio. Si da ordine di apprestare tutti i siluri di poppa. E mentre si svolge questo febbrile lavoro, si continua, intensificandolo, l'inseguimento. Si domanda al battello un supremo sforzo, proprio come fa un fantino, al termine di una corsa, con ilsuo cavallo nella speranza di portarlo dal secondo al primo posto. I motori girano a 330 giri. Ma la nostra velocità resta decisamente inferiore a quella del piroscafo. Così alle 2.10 il Comandante decide di rinunciare all'inseguimento, dato anche che ci si era portati abbastanza sotto costa e che il transatlantico non aveva interrotto di chiamare aiuto. Si lascia a malincuore questa caccia e ci si domanda che fine avrà fatto il "Nea Hellas"? Avrà durato a camminare sempre a sì forte andatura? O il suo sforzo disperato non gli sarà costato inesorabilmente la vita producendo, a lungo andare, fatali avarie? Non lo possiamo sapere con precisione e ci resta la sola speranza che a terra riescano a sapere qualche interessante notizia in riguardo dal servizio di spionaggio. Frattanto a noi non resta che trasmettere subito un telegramma di avvistamento a Betasom. Più tardi si comunicano anche le azioni svolte durante la giornata di ieri e questa notte. In base a queste comunicazioni Bx comunica a tutti i smgg. in zona nuovi quadratini di agguato, e conclude il suo telegramma con questo simpatico riconoscimento. "Smg. AH bravo!" E' il primo attestato di lode da parte dei nostri Comandi Superiori.

lunedì 7 giugno 2010

Diario di padre Messori 8

9. X Ci sono dei periodi della giornata in cui il somergibile si può paragonare a un cane da guardia accovacciato vicino al suo canile. Sembra addormentato, ma di fatto vigila. Basta un minimo rumore, un odore ignoto per fargli aprire lentamente un occhio oppure muovergli un orecchio o dilatargli una narice. Se l'allarme è vano tutto ritorna in distensione; ma se c'è realmente qualche intruso, il cane balza d'un subito per abbaiare ed, eventualmente mordere: è il suo compito. L' AH sembrava un simile cane da guardia nelle prime ore di questa mattina. Molti riposano, ma una parte dell'equipaggio è sempre vigilante: e da essa, da quella che sta in plancia, viene lanciato d'un subito il fatidico appello "Comandante il plancia!": sono le 07.05. Sul lontano orizzonte è stata avvistata la sagoma di un veloce piroscafo, non ancora bene individuato. Nella rapida narrazione di questo "Giornale di Bordo" rivireremo le fasi salienti dell'azione. Alle 7.12 viene dato il "posto di combattimento"; le porte stagne dividono il sommergibile in compartimenti inesorabilmente separati tra loro, per la stessa loro reciproca salvezza e sacrificio insieme II smg. frattanto marcia a tutta andatura. Il piroscafo che appare di dimensioni assai considerevoli tiene una velocità molto alta, non meno di 16 nodi e perciò la caccia ad esso si presenta particolarmente difficoltosa date le limitate risorse della nostra velocità. Dovremmo avere "le ali al pie'..." Il Comandante intuisce che occorre agire in prontezza, altrimenti presto scaleremmo. Si ode, dopo pochi minuti, l'ordine di apprestare i siluri di prora. Bisogna, in qualsiasi modo, riuscire a rallentare almeno la velocità del piroscafo colpendolo, sia pure non mortalmente con qualche siluro. La distanza è ancora considerevole: ma occorre agire. Così alle 7.28 e a due minuti circa di distanza viene lanciata la prima coppiola da prora: fuori 4! fuori 1!. I cronometri scattano, il tempo sembra interminabile. Da basso, ignorando la distanza precisa dell'obiettivo, si comincia ormai a credere che il lancio non sia stato giusto. Quando, dopo circa 4 minuti si ode, chiara, una lontana esplosione "Colpito! " si grida, esultanti, dalla plancia; "colpito!" si ripete lungo rutto il sommergibile! Il piroscafo deve avere avuto un brusco sobbalzo, causa di un più brusco risveglio alla grande maggioranza della gente su di esso imbarcata. La stazione RT è la prima che tenta di correre ai ripari e lancia per l'immensa volta del ciclo il grido di soccorso: "Sono attaccato e colpito da un sommergibile". Poi aggiunge il suo nominativo: "Oronsay". I nostri radiotelegrafisti, vigilanti, captano queste onde e subito si vanno a ricercare le caratteristiche del piroscafo colpito. Con gioia si apprende che si tratta di un grosso transatlantico di BRT 20043, appartenente all'Inghilterra, e solito fare i tragitti tra l'Isola e l'Australia. La notizia tanto interessante viene fatta giungere in plancia, quasi, se fosse pur necessario, a interessare maggiormente il Comandante a che voglia condurre a compimento felice la brillante azione che ha così bene intrapresa. L'Oronsay è stato ferito, ma non mortalmente; e però continua la sua marcia; sia pure ad andatura ridotta. Occorre proseguire l'inseguimento e lanciare ancora. Così entro il breve tempo di 35 minuti, con accorte e sapienti accostate, viene dato il "fuori" alla coppiola 2 e 3 dei tubi di prora, che tuttavia non compiono una corsa regolare e non raggiungono l'obiettivo, e al siluro 7 di poppa che colpisce nuovamente il transatlantico, inferendogli una ampia ferita grave, ma non ancora mortale. Intanto sono calate in mare una quindicina di scialuppe e i naufraghi pigliano il largo nella luce ancora incerta del mattino. Occorre condurre a fine l'azione e affondare totalmente il piroscafo; altrimenti, non si sa mai, potrebbe essere che fosse ricuperato. E perché la staz. RT del bordo continua a lanciare l'S.O.S. si prosegue la caccia in immersione. La costa non è tanto lontana e potrebb'essere che qualche aereo piombasse d'improvviso costringendo almeno ad interrompere l'azione. Lunghe e pazienti sono le manovre di accostamento in immersione: l'occhio vigile del Comandante, attraverso il periscopio d'esplorazione, non perde mai di vista l'obiettivo. Le dieci sono già passate di qualche minuto e viene ripetuto l'ordine di tener pronti i siluri di poppa. Un'ultima esplorazione attraverso il periscopio, un ultimo calcolo, un'ultima manovra : alle 10.13 viene dato il "fuori!" al siluro 8 e alle 10.15 al 6. Il calcolo è stato preciso e dopo alcuni minuti si odono due formidabili detonazioni, alle quali fa eco un potente esultante grido dell'equipaggio: "Viva il Re!" Il fragore dell'esplosione lascia intuire una fine molto prossima della grossa vittima. Ma con stupore di tutti essa fu anche più celere del previsto, perché, scrutando l'orizzonte col periscopio non si vide più nulla. Venuti, poco dopo, in superficie, tutt'attorno non si contempla che l'immensa distesa del fluido oceano. Esso si era già inghiottito il grosso transatlantico! Risovvengono, come dette da una delle vittime dell'Oronsay le ultime pesanti gelide parole dell'Ulisse dantesco: "infin che il mar fu sopra noi richiuso" La faticosa impresa che ha suscitato un sincero plauso da parte dell'equipaggio verso il Comandante, è parti col armante brillante anche perché è la prima volta, dall'inizio della guerra, che un grosso transatlantico viene affondato da un nostro smg. sia in Oceano che in Mediterraneo. L'Oronsay era carico di soldati? di materiale? Non lo si può dire con sicurezza, teneva rotta 50° e probabilmente era diretto verso Freetown per andare a caricare truppe da portare in Africa Settentrionale. Dalle scialuppe si può pensare che più di un migliaio di persone fossero già a bordo; ma niente più.
Comunque YAH, con la sua ardita e brillante impresa, ha tolto al nemico un grosso mezzo di trasporto, probabilmente per lui molto prezioso. Non è molto il tempo che ci si può concedere per i vivaci lieti commenti. Alle 12 si fa manutenzione per rimettere in efficienza i tubi di prora e poppa: lavoro assai faticoso che dura quasi 10 ore, reso ancor più duro dal caldo opprimente. Si è appena fatta emersione che, sono le 22.00 risuona improvviso e imperioso l'appello "Comandante in plancia ["All'orizzonte è stato intravisto un grosso piroscafo che cammina a forte andatura. Decisamente è una giornata di buona fortuna! Incomincia subito un inseguimento accanito, nella speranza di guadagnare la distanza che tende più ad aumentare che a diminuire. Il piroscafo non ci ha avvistato, ma sapendo che attraversa una zona insidiosa forza la sua andatura al massimo. L'inseguimento dura quasi un'ora e nel frattempo si apprestano i siluri di prora al lancio: ne sono pronti soltanto tre. E' dato anche il "posto di combattimento". Di sotto siamo in ansiosa attesa del risultato di questa corsa notturna. Finalmente alle 23.28 è dato il "fuori" alla coppiola 2 e 3 di prora. Dopo la consueta spasmodica aspettativa, ecco che si sente una lontana detonazione. Anche questo bersaglio è stato raggiunto! Di fatto dopo qualche momento la stazione RT del piroscafo da il segnale di essere stato attaccato da sommergibile e aggiunge il suo nominativo. E' anch'esso un transatlantico, il 'Nea Hellas" di BRT 16991: è al servizio dell'Inghilterra. Il colpo lo ha fatto sobbalzare e per un certo tempo pare che abbia diminuito di velocità: è il momento di portarsi sotto. Ma dopo un po' di tempo, in uno sforzo senza dubbio disperato, il Nea Hellas riprende la sua velocità al massimo. Anche il smg. continua la corsa

Diario di padre Messori 7

2.3.4.5. X Ritorna a bordo l'umore grigio.... Vi contribuisce anche il tempo che si èmesso decisamente male. Si consultano i libri meteorologici della zona e si ha la poco consolanteconferma che in questo mese e in questa zona di Atlantico si avranno sei giorni su sette, ognisettimana, di cattivo tempo ! ! , Ma, cosa strana, all'interno del sommergibile c'è un caldo opprimente e tutti i torsi nudi dei-marinai luccicano di un sudore insistente. Fuori, nesun incontro se non un grosso cetaceo, che gira al largo; stormi di pesci rondine due delle quali finiscono il loro gaio volo vicino al nostro cannone e muoiono: prime e, forse, uniche vittime di questa nostra arma di bordo e un branco di delfini che accompagna un po', saltellando tra l'acqua, il sommergibile, poi si allontana anch'esso. Nella notte tra il 3 e il 4 riceviamo da Bx un cifrato col quale ci si comunica che ci dovremo portare per il 10 ottobre in una certa zona dove converranno anche il BA e il BG per essere riforniti da noi, rispettivamente, di 15 e di 25 tonn di nafta. La notizia un po' ci stupisce poiché si era partiti coli'ordine di dare soltanto 30 tonn al BG : non saremo, forse diventati una bettolina a lungo percorso ?!!! ... Comunque, gli ordini non si discutono, ma si eseguiscono; vuoi dire che si rientrerà prima del previsto, ma.... con o senza bandierine al periscopio?

6. X Al mattino, per tempissimo, una notizia strabiliante si diffonde presto per quanto è lungo e alto il sommergibile. Visi assonnati si alzano dalle piccole brande o dai materassini a pagliolo e domandano, ancora un po' inconsci nel loro stato di dormiveglia: "Cosa? una nave da battaglia affondata? Chi? Dove? Quando? Come? Un po' prima delle 6 è stato decifrato un telegramma del BA a Bx annunciante l'affondamento di una n.b. tipo Mississipi, vista affondare dopo il lancio di 4 siluri che l'hanno colpita a prora. L'azione si è svolta alle 2h34m. Bravo Barbarigol ripete la gente. Bravo Comandante Grossi! Decisamente si sono specificati in affondamento di navi da battaglia o quelle o niente.... Gli daranno, stavolta, la medagia d'oro, lo promuoveranno per merito di guerra.

Poi, ripetutisi queste impressioni, la gente torna a riaddormentarsi. Ma, prima che il sonno profondo li riprenda, ciascuno si ripete in cuore: "E noi? quando affonderemo? che cosa? " E' una speranza, un augurio... A sera, prima della lettura della preghiera del marinaio, il Comandante comunica alla gente dal microfono della torretta, il bollettino straordinario per l'affondamento della n.b. ed aggiunge parole di ammirazione e di simpatia per l'equipaggio del BA. La vittoria degli uni è anche degli altri, poiché è unico l'ideale che ci unisce nella rischiosa lotta.

7.8. X Continua, intensificato, il cattivo tempo; il mare è abbastanza movimentato, raggiungendo a periodi il massimo di forza 5. All'interno del smg continua, invece, un caldo opprimente. C'è un intenso movimento R.T. per diversi telegrammi inviati a!5A generalmente di congratulazioni. Uno arreca la notizia della promozione per merito di guerra a capit. di vasc. del Com.te Grossi. E un dispaccio inviato a AH BA BG dichiara annullato il precedente che aveva disposto il rifonimento nafta da parte dell'AH al SA e al BG. Allora.... non saremo più semplice bettolina! meno male.... Ricomincia il pendolamento nella zona e attendiamo con ansiosa fiducia....