XI Sono le dieci, quando il battello emerge. Un pallido sole gli sorride; ma troppo anemico per riuscire a coglierne una linea precisa. Il mare è buono; vento discreto. Avanti a due motori, a forte andatura! Sono, in verità, ore di ansia. Se si dovesse essere avvistati da aerei nemici? Eppure ormai la decisione è stata presa: si navigherà in superficie per 12 ore, al fine di portarsi in posizione per poter raggiungere domattina il posto dell'appuntamento. Frattanto si riceve un telegramma che conferma che domattina alle ore 6.30 lo sperbrecker tedesco attende, al posto fissato, "entrambe le unità". Quale sarà l'altra unità? Giacché, non avendo i nuovi nominativi, non possiamo sapere a chi sia stato inviato il telegramma. Comunque dobbiamo essere all'appuntamento! Si cerca febbrilmente di sapere a che punto siamo. Ma è proprio buffa questa: camminare senza sapere né dove si è, né dove si va! ossia, grosso modo, si, lo sappiamo che puntiamo verso l'Europa e non verso l'America; ma, insomma, dove proprio, con precisione? S'interrogano, con una serie ininterrotta di "stop" sonoramente ripetuti tra la cabina RT, e la camera manovra, tutti i radiofari in attività lungo le coste della Spagna, della Francia, dell'Inghilterra: i responsi più strani! Secondo uno dovevamo navigare, in piena terra ferma, quasi al centro della Spagna! "Beh, meno male , che si è già a terra" si era tentati di dire. Poi uno scossone ti sbatteva contro una paratia per richiamarti alla realtà....Finalmente, sono ormai quasi 12 ore di navigazione in superficie (un vero record ardimentoso), si riesce a strappare una linea alla luna. Pare che siamo proprio secondo le previsioni dei nostri calcoli. E allora, si può andare un po' sott'acqua: così, per riposare un po'; per distendere quei poveri nervi che davvero hanno dovuto essere d'acciaio. Un plauso sincero al Comandante che ha voluto questa bella giornata di ardimento e che se l'è goduta tutta in plancia, dalle 10 del mattino alle 10 di sera.
giovedì 10 giugno 2010
Diario di padre Messori 16
14.15 XI La forza del mare, ieri, oscillava tra 8 e 9. Quest'oggi, un po' meglio. Nei momenti più acuti ha raggiunto forza 7; il vento, a 80 km circa e più. Le vedette, e, tra tutte, primissimo il Comandante che non lascia il suo posto in plancia dal primo momento all'ultimo del periodo di navigazione in superficie, hanno modo di fare opportuni frequenti lavaggi, cui non sono sufficienti a neutralizzare le tenute cerate. Anche oggi si è stati emersi circa 5 ore: dalle 14.30 alle 19.30. E si è camminato più di ieri. Domenica! dovrebbe essere, al fine, l'ultima domenica trascorsa in questa navigazione a bordo. La Messa è celebrata nel quadrato sottufficiali, l'unico locale che non avesse ancora avuto tale cerimonia. Quando, alle 14.30 si emerge, si ha il conforto di poter trovare un mare più calmo: forza 4 - 5. Anche il vento è girato a sud. Si può camminare a buon'andatura e, dopo la carica, si va a due motori. Sono le 20.15 e ci s'immerge. Poi sorge un angoscioso enigma: dove siamo con esattezza? Nessun rilievo, nessun punto nave è stato possibile. Tra l'altro, le bagnate al sestante dei giorni precedenti hanno pienamente inutilizzato lo specchio! Si ricorre a riparazioni, quanto mai ingegnose. Ma ahimè insufficienti e, invano è sacrificato lo specchio di un ufficiale di bordo per tentare la sostituzione di quello del sestante! Il sestante di scorta è, naturalmente, in condizioni pietose: inutilizzabile. Si discute con calore: arriveremo per il 17 all'appuntamento? o si dovrà rimandare al 18?. Nella prima ipotesi bisognerà navigare di più, in superficie, domani; nella secoda sarà necessario un telegramma a Bx e, inoltre, si dovrà prolungare di una giornata ancora la faticosissima traversata di questo tratto di oceano. Decisi che la notte porta consiglio, si rimanda ogni ultima deliberazione all'indomani. Anche perché domattina si dovrà tentare di ogni modo di cogliere una retta di sole. Tutti si va a dormire e si sognano soli sfolgoranti; sestanti in piena efficienza; livelle precise atte a dare l'esatta posizione..;
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